mercoledì 11 novembre 2020

Cosa fare se il cane fa la pipì in casa

Bisogna far capire al cucciolo dove può e dove non può fare i suoi bisogni. Gli insegnamenti sia per quando riguarda questa problematica, ma in genere per qualunque azione si voglia insegnare al cane, si devono fare attraverso i “rinforzi positivi”: piuttosto che punire quando sbaglia soffermarsi e premiare quando l’animale compie l’azione giusta.




Nel caso specifico quando il cucciolo fa la pipì nel posto giusto (ad esempio sopra le traverse) bisogna subito gratificarlo con un premio che le prime volte sarà con del cibo.

In questa fase iniziale sono fondamentali la costanza e la pazienza del proprietario per abituare il cucciolo a comportamenti corretti perché i cani sono in grado di decidere dove fare i propri bisogni. Quando l’animale non è in grado di scegliere il posto migliore per fare la pipì significa che molto probabilmente si è in presenza di alcune disfunzioni che possono essere sia di natura biologica che di natura psicologica. In questo caso il veterinario sarà sicuramente in grado di trovare una soluzione adeguata.

La prima cosa da fare per insegnare al cane dove espletare i propri bisogni è accompagnarlo nel luogo prescelto (ad esempio al parco) più volte al giorno e comunque ogni volta che il cucciolo potrebbe avere lo stimolo, quindi appena si sveglia, dopo pranzo e dopo il gioco. A questo punto è fondamentale targli il premio; importante è anche non tornare subito a casa ma aspettare alcuni minuti perché altrimenti l’animale potrebbe associare negativamente la pipì come la fine del giro al parco.

Il proprietario deve stare sempre molto attento e veloce nel premiare il cane appena ha finito i suoi bisogni, solo in questo modo l‘associazione comportamento corretto uguale premio è compreso appieno dal cucciolo. Stesso comportamento si deve tenere nel rimproverare l’animale quando sporca con i propri bisogni in un posto “vietato”, infatti se non si rimprovera subito dopo il cane non sarà in grado di capire in cosa ha sbagliato, quindi rimproverarlo dopo qualche minuto è assolutamente inutile.

mercoledì 1 luglio 2020

Perché i cani sbadigliano?

Vi sarà capitato numerose volte di vedere il vostro cane che sbadiglia. In questo caso l'animale vuole comunicarvi qualcosa. 



Molti ricercato hanno studiato questo comportamento per comprenderne il significato, però, i risultati non sono ancora univoci.

Una cosa è certa per il cane lo sbadiglio non indica solo stanchezza e noia ma spesso serve per mandare un messaggio, proprio come scodinzolare o abbaiare.

Uno dei motivi sicuramente più validi è quello dell’ansia.
Il più delle volte, infatti, quando il cane sbadiglia vuole comunicare uno stato di preoccupazione o ansia; per capire quali sono le situazioni che gli creano questo disagio bisogna osservarlo: capita che sbadigli quando è alla presenza di un altro animale troppo curioso, oppure quando è sgridato per situazioni che non capisce.


Come capire il comportamento

Stiamo parlando di situazioni generali che ovviamente cambiano da cane a cane. Bisogna anche ricordarsi che il cane, specialmente se è stanco dopo aver giocato molto all'aperto sbadiglia semplicemente perché ha sonno.

Osservare il cane che sbadiglia è un buon modo per capire alcuni dei significati che si celano dietro a questo comportamento, tanto usuale quanto ancora poco conosciuto.

Quando la causa dello sbadigliare deriva da una situazione poco piacevole per il cane che gli crea stress, sicuramente avrà altri comportamenti anomali quali abbassare le orecchie, muscoli tesi e girare lo sguardo. Questa situazione avviene spesso quando sono presenti nel suo territorio persone estranee.

Lo sbadiglio è legato da un processo fisiologico che s’innesca con fattori emotivi e non. Il meccanismo di questo comportamento, porta a una maggiore affluenza dell’aria nei polmoni ampliandoli e quindi, a ottenere più ossigeno.

L’apportare più ossigeno al corpo quando si è ansiosi o stressati, è un processo difficile, che non si riesce a compiere in una sola inspirazione, per questo c’è bisogno di un successivo risucchio d’aria.

Spesso sbadigliare insieme al cane riesce a tranquillizzarlo, come se comprendesse che il padrone ha notato il suo disagio.

Un’altra situazione in cui accade uno sbadiglio è in seguito a quello del padrone. In pratica se l’uomo sbadiglia il cane, che è un animale molto empatico, fa lo stesso,

Come comunicare con un cane ansioso

È importante mettere al proprio agio il proprio cane così da poter condurre una vita tranquilla e sana, ciò avviene eliminando fonti di ansia e stress.

Se ti capiterà di entrare in contatto con un cane a te sconosciuto che ha paura, è nervoso o è aggressivo
, per comunicargli che “siamo in pace” e non vogliamo fargli del male, sbadiglia. Vedrai subito che comincerà a essere più tranquillo e si inizierà a fidare di te. Quello che per l’uomo è un segno evidente di noia, per il cane è segno di pace e rispetto.



Noia

Capita a volte che i cani come gli umani sbadiglino perché si sentono annoiati o assonnati quindi lo sbadiglio è un segnale di calma e tranquillità. Il cane che sbadiglia al calar della notte o al risveglio da un pisolino lo fa non perché è stressato ma perché è pigro. In situazioni di tranquillità, infatti, non è insolito vedere il proprio animale che sbadigli di frequente.

Segnale amichevole

In alcune circostanze, quando il cane si trova di fronte ad un suo simile aggressivo, l’animale può sbadigliare per inviare un segnale distensivo. Anche un cane in posizione dominante può sbadigliare per rassicurare gli altri sulle sue buone intenzioni o più semplicemente della sua indifferenza, specialmente se si trova di fronte un animale spaventato. Un esempio tipico e quando un cane di piccola taglia per difendere il cibo ringhia ad un cane più grande, quest’ultimo sbadigliando comunica che non è interessato e il cane più piccolo si tranquillizza.

I cani tendono a sbadigliare anche quando si trovano in situazioni felici e piacevoli: utilizzano quindi lo sbadiglio come meccanismo di rilassamento. Anche quando sta camminando su un prato con il proprietario, gioca o è tranquillo su un prato, l’amico a quattro zampe può sbadigliare per esprimere gioia e tranquillità.

lunedì 20 aprile 2020

Pettorina per cani

Per camminare in tranquillità con i nostri amici pelosetti spesso basta solo sceglier l'accessorio giusto per farli sentire sicuri e mantenerli in una buona condizione fisica.

La pettorina rappresenta una valida alternativa al collare, attraverso la sua struttura, infatti, il cane non carica forza sul collo ed evita il rischio di strozzamento, specialmente se l'animale tende a tirare forte quando è a passeggio.




SCEGLIERE LA PETTORINA


In commercio ci sono molti tipi di pettorine, ed è molto importante scegliere quella giusta. 

Ovviamente bisogna prima concentrarsi sulle caratteristiche funzionali e solo in un secondo momento si possono fare le scelte di tipo estetico quali il colore o eventuali scritte. 


Per quanto riguarda l'aspetto funzionale, in linea generale possiamo identificarne tre tipi di pettorine: il primo tipo tende a stringere la parte davanti del cane, comprese le zampe; il secondo stringe di più sul petto e sul tronco; infine il terzo tipo, poco usato, unisce i due precedenti.



TIPI DI PETTORINE:


Pettorina ad X



C’è la pettorina ad X, fino a qualche anno fa la più comune tra le pettorine. È costituita da un collare e da due strisce di stoffa che passano dietro i gomiti anteriori del cane, per poi ricongiungersi.



E' molto comoda e facile da far indossare però in alcuni casi la pressione che esercita sulle ascelle del cane lo porta a camminare con i gomiti aperti.


Pettorina ad H



La Pettorina ad H (o pettorina per cani romana) non comporta problemi. Essa è costituita da due cerchi di stoffa, uno all’altezza del collo e l’altro sulla parte posteriore del tronco.

E' molto simile ad una imbracatura dalla forma appunto ad h, che va ad essere agganciata attorno al corpo del cane, interessa la parte anteriore dell’animale. Dispone di una sola chiusura (raramente 2) verso l’alto, per rendere più facile e veloce la procedure quando viene indossata dal cane.

Pettorina ad Y (Svedese)
Il modello a Y (anche detto di tipo svedese) è composto da due cerchi di stoffa posizionati uno in verticale, che stringe la pancia, e uno in orizzontale, che stringe il petto.

Questa pettorina è molto facile da indossare, infatti dopo aver fatto indossare al cane il primo pezzo rimane solo da chiudere la clip posta sulla pancia. Il guinzaglio viene agganciato nella parte alta, sull'estremità esterna della pettorina. 
E' la più sicura tra le pettorine perché oltre a non avere l'inconveniente del modello a "X" è anche ottima per i cani che tirano o strattonano all'improvviso, questo perché grazie alla sua forma la forza, di un eventuale strattonamento, agisce esclusivamente sul petto, cioè la zona più sicura per evitare danni. Inoltre non incide negativamente sulla postura, né tanto meno nuoce all'andatura del cane.
CONCLUSIONI

Sulla base delle analisi fatte sulle singole pettorine la scelta è da fare tra i modelli a Y o ad H mentre il modello a X è certamente quello da scartare.
Il modello svedese, a Y, è il migliore anche per offrire comfort e senso di libertà, mantenendo al contempo un buon controllo.

Il modello romano, ad H, è da preferire solo nel caso di padroni poco esperti o cani che stanno ancora imparando ad andare al passo.

venerdì 10 aprile 2020

PASTORE TEDESCO

Il Pastore Tedesco eccelle come cane da difesa, cane poliziotto, cane militare, cane guida per i non vedenti 
e cane da ricerca dispersi. 



CARATTERISTICHE:
Taglia: grande
Vita media: 11-13 anni
Maturità sessuale: 6 - 8 mesi

Altezza
Maschio: 60 cm - 65 cm
Femmina: 55 cm - 60 cm

Peso
Maschio: 30 kg - 40 kg
Femmina: 22 kg - 32 kg
Storia:
La razza è stata sviluppata verso la fine del 1800 in Germania attraverso vari incroci e selezioni. Nel Regno Unito, questi cani sono noti come Alsaziani perché gli animalisti li vollero proteggere dai fanatismi anti-tedeschi emersi dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il Pastore Tedesco venne introdotto negli Stati Uniti dai soldati al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale. La razza divenne nota al pubblico anche grazie alle star del cinema quali Rin Tin Tin. Oggi negli Stati Uniti sono tra i cani più popolari. Nel 1999 il Pastore Tedesco si classificò terzo nell’elenco delle 50 razze più diffuse stilato dall’American Kennel Club.






Carattere:
Il Pastore Tedesco è un cane da gregge noto per il suo coraggio, la sua lealtà e il suo istinto da difesa.
Per molte famiglie, il Pastore Tedesco è anche un prezioso animale da compagnia.
Il Pastore Tedesco è un cane attivo che ama essere impegnato in qualche attività. Deve muoversi molto ogni giorno, altrimenti potrebbe diventare dispettoso e irascibile.
Il Pastore Tedesco va d’accordo con i bambini e con gli altri animali domestici se cresciuto insieme a loro, ma, per via del suo istinto protettivo, può essere diffidente con gli estranei.



lunedì 30 marzo 2020

La lettiera per il gatto









La lettiera è un elemento molto importante per il nostro gatto da non sottovalutare in alcun modo. Dovrà essere sempre pulita e perfettamente organizzata sia secondo le necessità del proprietario, che secondo le preferenze del pelosetto.

Esistono numerose tipologie di articoli, ma quale sia la migliore lettiera dipende solo dal nostro micio: ciò che preferisce, ciò che più apprezza e ciò che, proprio, non riesce a tollerare.

La funzione delle lettiere per gatti è assorbire l'urina e coprire le feci, riducendo la formazione di odori e batteri; anche se molti padroni quando prendono un gatto tendono a preferire le lettiere profumate,la maggior parte dei gatti sta benissimo con lettiere senza profumo e agglomeranti

Le lettiere agglomeranti formano delle piccole zolle (agglomerati) dove il gatto urina, rendendo facile la pulizia della cassetta tutti i giorni proprio perché basta soltanto eliminare le zolle che si sono formate e aggiungere un po' di lettiera quando il livello diminuisce. Ogni tre o quattro settimane, però, bisogna comunque sostituire la lettiera completamente e lavare bene la cassetta.

Le lettiere non agglomeranti sono composte da argilla naturale e disidratata in granuli, sono disponibili senza profumo o con additivi come il bicarbonato di sodio e deodoranti profumati. I rifiuti solidi si tolgono quotidianamente, e una volta alla settimana bisogna sostituire completamente la lettiera e lavare la cassetta. 




venerdì 20 marzo 2020

GATTI: Malattie della pelle

I gatti curano molto l'igiene della pelle, però possono lo stesso essere soggetti a fastidiose malattie.




Qui di seguito troverete elencate le malattie più comuni:


ACNE FELINA: Cause principali sono una alimentazione scorretta e problemi di digestione. I sintomi sono tutti attorno alle labbra e sul mento: punti neri, gonfiore, talvolta pustole, prurito. In casi meno gravi le prime cure possono essere somministrate a casa: bisogna lavare le parti malate con sapone neutro e acqua calda,  asciugarle bene per evitare che l’infezione possa estendersi. Nei casi più gravi si consiglia di consultare un veterinario.


DERMATITI: Sono infiammazioni della pelle di diversa natura:  responsabili principali sono pulci e parassiti, infezioni, allergie alimentari, shampoo non specifico per il gatto e così via. la dermatite più diffusa è sicuramente quella di natura allergica. I sintomi sono: croste e arrossamenti, gonfiore e rottura di peli; Il gatto avrà come immediata conseguenza un forte prurito e starà molto tempo a grattarsi.

DERMATOSI MILIARE: causata da allergie alimentari, alle polveri di casa e alle pulci. I sintomi sono ben visibili: croste con prurito e eruzione cutanea rossa. Le cure sono a base di antiparassitari; spesso, 
in caso di infezioni, vengono aggiunti dai veterinari degli antibiotici specifici. Gli antiparassitari devono essere usati anche sugli oggetti che il gatto usa di solito.

ALOPECIA: poco frequente, si manifesta con la caduta 
del pelo del gatto a chiazze, senza ricrescita. La cura specifica viene data dal veterinario che dovrà valutare caso per caso.

ECZEMA: Irritazione della pelle che si manifesta con arrossamenti, croste, e vescicole. Le cause principali sono da attribuirsi ad un cambiamento del cibo o ad una alimentazione non corretta, in casi rari può verificarsi a causa di allergie. Normalmente quando un gatto ha l’eczema tende a grattarsi e togliersi le croste. La cura adeguata viene stabilita dal veterinario che spesso prevede anche un cambio dell’alimentazione.


ROGNA: Quando il gatto perde il pelo a chiazze, ha croste, ha prurito e si gratta di continuo, significa che ha i classici sintomi della rogna, il cui responsabile è un acaro. In questo caso si consiglia di rivolgersi subito al veterinario perché questa malattia se pur facilmente curabile può essere trasmessa agli altri animali e anche all'uomo.

TIGNA FAVOSA: Una brutta malattia della pelle molto contagiosa, si consiglia di isolare immediatamente il gatto e di rivolgersi subito al veterinario. E’ una malattia dovuta ai funghi. Sulla pelle si formeranno arrossamenti e croste simili ai favi degli alveari., viene portata dai topi ed è contagiosa, perciò solitamente si consiglia di isolare il gatto, di rivolgersi Il medico prescriverà la cura più adatta a base di pomate e di antibiotici.

TRICOFIZIA: altra infezione da funghi. Il mantello del gatto avrà zone prive di pelo e residui di squame grigiastre. Facilmente trasmissibile all'uomo e agli altri animali; anche in questo caso bisogna chiamare al più presto un veterinario.

sabato 14 marzo 2020

Cani e gatti... amici inseparabili

Il loro legame è incredibile, questo ci mostra che gli animali di tutti i colori, forme e dimensioni possono andare d'accordo, una lezione che faremo bene a ricordare.






sabato 7 marzo 2020

JACK RUSSEL TERRIER

Originario del Devon, è conosciuto in tutto il mondo per la sua forte personalità e simpatia.






E’ un cane da lavoro intelligente, attivo, agile e veloce. Creato per la caccia alla volpe è, oggi, un ottimo cane da compagnia.


CARATTERISTICHE:

Taglia: Piccola
Vita media: 13 anni
Maturità sessuale: 6 - 8 mesi

Altezza
Maschio: 25 cm - 30 cm
Femmina: 25 cm - 30 cm
Peso
Maschio: 5 kg - 7 kg
Femmina: 5 kg - 7 kg





STORIA:
il Jack Russell Terrier nasce nel Devon nel 1800 grazie al pastore anglicano John Russell, chiamato amichevolmente Jack, che era un grande appassionato di caccia alla volpe.

Russell iniziò a lavorare sulla creazione del suo terrier ideale (un cane di piccola taglia capace di intrufolarsi nelle tane ma veloce abbastanza da stare al passo con cani più grandi).

La capostipite fu una cagnolina di nome Trump; la storia narra che Russell, passeggiando, incrociò un lattaio con una piccola e splendida terrier di cui si innamorò riuscendo a diventarne il nuovo padrone. Grazie alle sue capacità partendo da Trump e incrociando diverse razze, tra cui anche il Beagle e il Bulldog, diede vita al Jack Russell Terrier. 
(Fonte: Wikipedia).


CARATTERE:
La definizione di razza è "Un Terrier vivace, sveglio e attivo con espressione acuta e intelligente. Audace e senza paura, amichevole ma sicuro di sé". Tutti questi aggettivi ne qualificano il carattere e il suo forte temperamento. È un tipetto molto audace, di grande tempra, il suo temperamento gioioso e vivace lo fanno essere un eccellente cane da compagnia per tutta la famiglia.
Il Jack Russell è un Terrier e, quindi, non è estremamente amichevole nei confronti degli altri cani. Potrebbe anche risultare essere un attaccabrighe. Un'opera di buona socializzazione e di educazione è fondamentale per evitare problemi.

martedì 3 marzo 2020

Non Comprare ADOTTA



Alcuni buoni motivi per adottare un animale invece di comprarlo

1) Salvi una vita: Ogni giorno in tutto il mondo muoiono moltissimi animali o per stenti oppure perché soppressi nei canili (in Italia per fortuna è vietato sopprimere gli animali, ma in molti altri stati purtroppo è ancora consentito). Inoltre i cani che si trovano nei canili vivono in gabbie strette e fredde e spesso si lasciano morire per lo stress. Adottando un animale si dona un ambiente sicuro e pieno d’amore ad un cane che ne ha davvero bisogno.

2) Non sarai mai solo: Chi vive con un cane lo sa, non ci abbandonerà mai. Qualunque cosa facciamo, anche il cane vorrà farlo. Essi sono in genere animali sociali, che amano stare in compagnia. Uno studio del 2011 ha constatato che chi vive con un cane è meno solo e quindi meno depresso.

3) Adatti a vivere in casa: Quando si adotta un cane (invece di comprarlo) questo il più delle volte è già abituato a vivere in casa e hanno già avuto un addestramento di base.

4) Più facile scegliere: I cani nei rifugi o canili vengono sottoposti a valutazioni approfondite prima di essere dati in adozione. Potrete perciò sapere da subito se il cane che volete adottare è bravo e se è socievole con i bambini o con altri cani o gatti.

Zoonosi inversa: quando le malattie passano dagli umani agli animali

Le malattie che si trasmettono tra specie animali e l’uomo si chiamano zoonosi. Al contrario la zoonosi inversa è un fenomeno che si verific...