domenica 21 maggio 2023

Cani al ristorante

Avete mai portato il vostro amico a quattro zampe al ristorante? In alcune città è comune vedere i cani seduti accanto ai loro padroni mentre gustano un pasto all’aperto, in altre, però, può essere una rarità. In questo articolo esploreremo le regole e le norme per portare i cani al ristorante, inclusa la legislazione nazionale e i regolamenti comunali riguardo i cani nei luoghi pubblici. Che siate proprietari di cani o semplicemente amanti degli animali, continuate a leggere per scoprire di più!




È fondamentale rispettare le normative in vigore che regolano l’ingresso degli animali nei luoghi pubblici per evitare sanzioni e multe. Tuttavia, non tutti i cittadini sono a conoscenza delle regole e spesso non sanno dove cercare informazioni corrette. Le restrizioni sull’ingresso degli animali possono variare da regione a regione, quindi è importante accertarsi delle disposizioni locali. Le leggi sono studiate per proteggere i cittadini da aggressioni o incidenti, soprattutto se si tratta di animali pericolosi come alcune razze di cani particolarmente aggressivi. Prima di partire per un viaggio, è quindi fondamentale verificare i luoghi in cui gli animali sono ammessi o meno.

La legge nazionale consente ai cani di entrare nei luoghi pubblici se sono tenuti al guinzaglio o con la museruola. Tuttavia, l’accesso ai luoghi aperti al pubblico può essere limitato dal gestore o dal proprietario. I cani non possono entrare nei negozi di alimentari, nelle cucine dei ristoranti, negli ospedali, a teatro e allo stadio. Nei locali pubblici come ristoranti, bar e altri luoghi di intrattenimento, l’ingresso per gli animali è a discrezione del gestore.


IL MANUALE DELLA FIPE

Il Manuale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) validato dal Ministero della Salute, infatti, specifica che l’accesso ai cani nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti, è consentito a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola. Il manuale prevede anche che il cane, per motivi igienici, non entri nelle cucine o nelle zone dedicate alla preparazione o alla conservazione del cibo. Confermato anche dal Regolamento sull'igiene alimentare (n. 852/2004/CE) dove viene specificato che «i prodotti alimentari devono essere collocati in modo da evitare, per quanto ragionevolmente possibile, i rischi di contaminazione».

Inoltre, viene giustamente richiesto che il cane non disturbi in nessun modo gli altri clienti abbaiando, giocane tra i tavoli, creando situazioni di pericolo; devono anche lasciare la possibilità ai camerieri, e a chi lavora nel locale, di muoversi agevolmente.




In ogni caso se il proprietario del ristorante può non voler fare entrare il cane, perchè ha il diritto di rifiutare l'ingresso all'animale. Non c'è nulla che si possa fare al riguardo poiché il proprietario ha il potere di stabilire le regole all'interno del suo locale privato. Tuttavia, è obbligatorio che il gestore informi i clienti del divieto di accesso agli animali tramite un cartello ben visibile all'ingresso e all'esterno le placche in cui agganciare il guinzaglio, altrimenti il proprietario del locale rischia una multa.

è molto importante comprendere bene la differenza tra luoghi pubblici e luoghi aperti al pubblico. I primi, infatti sono quelli che appartengono allo Stato, al Comune etc., le cosiddette strutture pubbliche. I secondo invece, sono luoghi accessibili al pubblico, come pub, ristoranti, etc. ma sono di proprietà privata e quindi le regole non vengono gestite da un ente esterno, ma dal proprietario e/o gestore.

Purtroppo però non esistono regole uguali in tutta Italia, dipende da comune a comune e dai vari regolamenti municipale.







BOLOGNA

A Bologna, in base al Regolamento di Tutela della Fauna Urbana, i cani e i gatti possono entrare in tutti i locali pubblici, inclusi i ristoranti. Tuttavia, i proprietari possono scegliere di vietarne l’ingresso a patto di esporre un cartello che indichi questo divieto. È consigliabile che nei locali pubblici che servono cibo e bevande con un’area per sedersi ci sia un’area riservata ai clienti con il loro cane o per consumare al banco. Non sono necessari adattamenti o requisiti tecnici particolari, basta prevedere alcuni tavoli per i clienti con il loro animale domestico in una zona del locale o leggermente distanziata dagli altri tavoli


FIRENZE

Nel 1999, Firenze è diventata la prima città a regolamentare l’accesso dei cani nei luoghi pubblici, negli esercizi commerciali e negli uffici aperti al pubblico. Secondo l’articolo 24, ogni proprietario o detentore può portare un solo cane in tutti gli esercizi pubblici. L’esercizio può adottare misure restrittive per l’accesso comunicandolo al Sindaco, che può respingerlo entro 30 giorni dal ricevimento. Queste restrizioni possono riguardare gli spazi accessibili o le modalità di accesso, ma non possono essere un divieto assoluto. L’inosservanza di questa regola comporterà una sanzione amministrativa che varia da 80 a 500 euro.



MILANO

In base all'articolo 16 del Regolamento per il Benessere e la tutela degli animali, il Comune di Milano consente l'accesso libero degli animali. Se ci sono motivi per vietare l'accesso (ad esempio in sale molto piccole), il responsabile della struttura deve esporre un cartello visibile all'ingresso e presentare una comunicazione scritta e motivata all'Ufficio Tutela Animali. Una copia protocollata deve essere conservata nella struttura per eventuali controlli. Chi trasgredisce è soggetto a sanzioni amministrative ai sensi dell'articolo 40. Se l'accesso agli animali è vietato, il responsabile della struttura deve predisporre spazi o strumenti idonei per la loro custodia in sicurezza durante la permanenza dei detentori all'interno degli esercizi o degli edifici.


NAPOLI

A Napoli, l’accesso dei cani ai locali pubblici è regolato dall’articolo 30 del Regolamento per la tutela degli animali del Comune. Questo articolo garantisce l’accesso libero ai locali e agli uffici aperti al pubblico, a meno di divieti stabiliti dalle leggi vigenti e dai regolamenti specifici che devono essere esposti all’ingresso. Nella città capoluogo della Campania, non è il proprietario a essere multato, ma il cliente che porta i cani senza guinzaglio e museruola. Questi deve pagare una multa che va dai 200 ai 600 euro.


ROMA

A Roma l’articolo 32 del Regolamento comunale sulla tutela degli animali concede la facoltà di non ammettere gli animali al proprio interno a patto che i titolari degli esercizi abbiano inviato specifica comunicazione all’Ufficio competente per la tutela degli animali, abbiano informato adeguatamente con appositi cartelli i clienti e abbiano installato all’esterno delle placche metalliche per consentire la sistemazione temporanea degli animali. In caso contrario possono incorrere in una multa che va dalle 50 alle 300 euro.

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