giovedì 18 aprile 2024

Zoonosi inversa: quando le malattie passano dagli umani agli animali

Le malattie che si trasmettono tra specie animali e l’uomo si chiamano zoonosi. Al contrario la zoonosi inversa è un fenomeno che si verifica quando un patogeno, come un virus o un batterio, viene trasmesso da un essere umano ad un animale. Questo processo rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica e la conservazione della fauna selvatica e dei nostri amici pelosetti domestici.



Casi eclatanti di Zoonosi inversa

In Uganda nel Parco Nazionale di Kibale qualche anno fa si è verificato uno dei casi più famosi ed eclatanti: la sopravvivenza degli scimpanzé è stata messa a dura prova dalla trasmissione di patogeni umani agli animali. Una comunità costituita da 205 scimpanzé, Pan troglodytes, destò preoccupazione in ricercatori e conservazionisti, a causa delle frequenti influenze, tosse e raffreddori che, in alcuni casi, portarono alla morte degli animali. Dopo numerose analisi, tra cui lo studio approfondito della carcassa di una delle femmine adulte della comunità, trovata dai ricercatori poco dopo il decesso, Tony Goldberg l’epidemiologo statunitense che ha condotto l’autopsia, ha stabilito che la causa della morte dell’animale sarebbe da attribuire a una polmonite, determinata a sua volta dalla presenza di un virus umano: il metapneumovirus.

Scimpanzè parco nazionale di Kibale


Purtroppo non è possibile parlare di un caso isolato e, anzi, dagli studi condotti nelle zone interessate sappiamo che, per alcune popolazioni di primati che vivono in aree protette, il rischio di zoonosi inversa è addirittura maggiore di altre grandi minacce, come la distruzione degli habitat o il bracconaggio. Per cercare di mitigare questo problema, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) sta attualmente rilasciando le più aggiornate linee guida, da rispettare soprattutto quando si ha a che fare col turismo relativo all’osservazione di primati a rischio, come scimpanzé e gorilla.

Sono noti vari altri casi di zoonosi inversa. Per esempio, il Sars-CoV-2 si è diffuso tra alcuni cervi nordamericani, ma anche visoni e furetti. Si sono registrati anche casi di ghepardi colpiti dall'influenza A e molluschi positivi all'epatite A.

La trasmissione di malattie dall’uomo ai primati (ma non solo) è spesso collegata a comportamenti scorretti da parte di Homo sapiens, messi in atto nelle occasioni in cui le due specie entrano in contatto. Il turismo incentrato sull’osservazione di specie selvatiche, come nel caso degli scimpanzé in Uganda, è molto diffuso e le pratiche di comportamento, che l’IUCN ha rilasciato nel 2015 e che le varie istituzioni stanno attualmente cercando di standardizzare e diffondere capillarmente, spesso non vengono rispettate.

In presenza delle grandi scimmie antropomorfe (termine col quale ci riferiamo a scimpanzé, gorilla, orango e bonobo) allo stato selvatico, infatti, bisognerebbe mantenere una distanza minima di 7 metri dagli animali e indossare una mascherina, proprio per evitare la trasmissione di malattie. Inoltre, sarebbe preferibile organizzare gruppi costituiti da poche persone per volta e le guide locali dovrebbero assicurarsi dello stato di buona salute degli accompagnati. Questo, purtroppo, non sempre accade e a pagarne le conseguenze sono proprio gli animali selvatici.

Zoonosi inversa e animali domestici

Gli animali domestici che hanno stretti contatti con i loro esseri umani, condividono il letto, si accoccolano spesso insieme e mangiano nelle stesse aree della casa, corrono il rischio di contrarre malattie dagli esseri umani. E la possibilità è decisamente più elevata di quanto potremmo pensare. Andiamo a capire il perché e come dovremmo comportarci.

Malattie trasmissibili dall'uomo a cani e gatti:

Sebbene ci concentriamo spesso sulle zoonosi, le malattie trasmissibili dagli animali all'uomo, è importante ricordare che anche il contagio inverso è possibile. In questo articolo, analizziamo alcune malattie che l'uomo può trasmettere agli animali domestici, con i relativi rischi per la loro salute.

1. Influenza: il virus dell'influenza umana può contagiare cani, gatti e furetti, causando sintomi respiratori come tosse e starnuti. Nei casi più gravi, può portare a polmonite.

2. Micosi: la tigna, un'infezione fungina della pelle, può essere trasmessa da uomo ad animale attraverso il contatto diretto. I sintomi includono prurito, arrossamento e perdita di pelo.

3. Salmonellosi: questo batterio si trova spesso nelle feci umane contaminate e può essere trasmesso agli animali domestici attraverso il cibo o l'acqua infetta. I sintomi includono diarrea, vomito e letargia.

4. Morbillo: questo virus altamente contagioso può essere trasmesso ai cani attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie umane. I sintomi includono febbre, tosse e congiuntivite.

5. COVID-19: sebbene i casi di contagio da uomo ad animale siano rari, è stato dimostrato che alcuni animali domestici, come gatti e furetti, possono contrarre il virus SARS-CoV-2. I sintomi sono generalmente lievi, ma è importante monitorare la loro salute.

Prevenzione:

Lavare frequentemente le mani dopo aver tossito o starnutito.
Evitare di baciare o strofinare il viso degli animali domestici.
Praticare una buona igiene quando si maneggia il cibo per animali.
Tenere gli animali domestici in casa quando si è malati.
Sottoporre gli animali domestici a regolari controlli veterinari.

Prendendo le dovute precauzioni, possiamo proteggere i nostri amici a quattro zampe da queste malattie. In caso di dubbi o sospetti di contagio, è fondamentale consultare un veterinario.

In conclusione, la zoonosi inversa è una minaccia seria per la salute pubblica e la conservazione della fauna selvatica. È fondamentale adottare misure adeguate per prevenire la trasmissione di patogeni dagli esseri umani agli animali.

Ricorda: la salute del tuo animale domestico dipende da te!

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